Lettera a un adolescente by Vittorino Andreoli

Lettera a un adolescente by Vittorino Andreoli

autore:Vittorino Andreoli [Andreoli, Vittorino]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Saggistica
editore: Rizzoli
pubblicato: 2012-07-31T22:00:00+00:00


Il tempo vissuto

Carissimo, inizio un argomento che mi coinvolge anche sul piano personale, quello del tempo, il tempo che passa. Certo la mia età è piena di passato e ha poco futuro, mentre la tua ha un grande futuro davanti ed è da poco cominciata.

Il passato comprende tutto ciò che è morto e che noi depositiamo nella memoria potendo così rievocarlo e farlo almeno per un po’ rivivere. E in questo senso io vivo più di morti che di vivi.

Il futuro, invece, è un tempo che non c’è ancora e che viene tenuto in vita dai progetti, dalla speranza e dai desideri.

Penserai che mi sono dimenticato del presente. Non me lo posso permettere, perché occupandomi di te, e dunque della tua adolescenza, so che tu vivi il presente, ti dimentichi del passato e che del futuro non hai una visione molto lontana, al massimo arrivi a qualche settimana o alle prossime vacanze.

Ciò equivale a dire che gli adolescenti sono iperconcreti, attenti a ciò che riguarda il «qui e adesso», l’hic et nunc.

Usando un’espressione drammaticamente poetica, per l’adolescente è come se il mondo finisse domani.

Ma lasciami fare subito una distinzione, che è scontata ma non banale. Al tempo cronologico, quello che tutti possiamo misurare nello stesso modo suddividendolo in ore, minuti e secondi, si aggiunge un tempo vissuto, che ha la dimensione del singolo e varia con gli stati d’animo.

Una stessa frazione di tempo vissuta nella paura si allunga moltissimo, nella gioia si accorcia. La depressione dilata un attimo all’infinito. E in questa dimensione entrano anche la fretta, l’impazienza. Insomma, esiste un tempo dei sentimenti.

Sembra un assurdo dare tanto rilievo al tempo d’orologio, a questa dimensione fredda e disumana, che serve forse ai fisici, ma non certo a chi si occupa della complessità dell’esistere che, semmai, scandisce l’irregolarità. Mi affascina la durata che non esprime il tempo reale, ma appunto quello dei sentimenti.

Il tempo passa in maniera diversa se hai un’attesa oppure no, se hai un progetto oppure lasci che tutto scorra come se tu dovessi essere un testimone, non un attore.

Ma ritorniamo al tempo presente.

Se tutto dipende dal momento presente e si vive come se il domani non ci fosse, allora l’attimo presente assume una dimensione enorme, e se capita qualcosa che non soddisfa o addirittura delude e frustra si avverte un senso di tragedia e di irrimediabilità.

Per le stesse ragioni, pensare che sia esistito qualcosa prima di te non ti importa per nulla, ti sembra irrilevante per la tua esperienza e inutile per la soluzione delle tue difficoltà, che sono invece presenti.

Per questo si può anche dire che l’adolescente non ha radici, che campa come se il mondo fosse nato con lui e che non considera chi lo ha preceduto. Agisce come se l’esperienza degli altri, dei padri per intenderci, non gli servisse.

Sono sicuro che questa ridda di definizioni ti infastidisce, vorrei allora portarti dentro un fatto di cronaca.

Nella cronaca di un giovane di diciotto anni da poco compiuti, che ha deciso di anticipare il servizio militare, dal momento



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